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Simon Hantaï - Azzurro
Gagosian dal 02/02/2024 al 30/03/2024
Azzurro, una mostra di dipinti di Simon Hantaï (1922–2008). Curata da Anne Baldassari, l’esposizione approfondisce il legame di Hantaï con l’Italia e l’impatto della tradizione pittorica italiana sul suo lavoro, evidenziando il ricorrere dei toni del blu nella pratica dell’artista. Azzurro, è una retrospettiva che utilizza il colore come criterio, presentando in ordine cronologico straordinari esemplari dei noti pliage di Hantaï. Il percorso espositivo si apre con la tela Peinture (Petit Nu) (1949), appartenente alla produzione giovanile dell’artista, in cui una figura si staglia su un intenso sfondo turchese che fa eco agli affreschi rinascimentali. dettagli Simon Hantaï
Gallerie private d'arte contemporanea
16/03/2024 - 20/04/2024
Carla Accardi - Alfabeti Segreti
La mostra, allestita con una selezione di circa 25 opere eseguite da Carla Accardi a partire dagli anni ’50, vuole ripercorrere l’intera carriera della pittrice, suggerendo una lettura inedita della sua ampissima produzione. “L’artista si siede sul pavimento dello studio, e inizia a vergare liberamente segni grafici su grandi carte. E tutto inizia a scorrere, e a rivivere rinnovato. Quei segni saranno il sistema circolatorio della sua pittura per i prossimi sessant’anni, arrampicandosi su tele gigantesche e piccole, attraversando, strutturati e leggiadri, superfici in lino e in sicofoil, rivestendo ambienti, frammentandosi e ricomponendosi all’infinito.” scrive Guglielmo Gigliotti nel catalogo che accompagna la mostra.
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Carla Accardi
14/03/2024 - 11/05/2024
Senza tempo
La galleria Tornabuoni Arte Roma inaugura una mostra dal titolo “Senza tempo” che, attraverso un gioco di rimandi, contrasti e affinità, riflette su quattro soggetti universali ed eternamente contemporanei, reinterpretati nel tempo con una sempre diversa sensibilità e attitudine: natura morta e nudo, paesaggio e ritratto. Da Morandi a Cragg, da Grosz a Beecroft, da Balla a Warhol, mettendo a confronto queste esperienze, distanti tra loro nel tempo, si crea una inattesa sinergia capace di suggerire nuove configurazioni di significato e possibili dialoghi. Il susseguirsi di queste immagini ci fa riafferrare la realtà della nostra stessa vita, ci fa focalizzare l’attenzione su dettagli del nostro vissuto quotidiano che, altrimenti, sarebbero perduti.
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11/03/2024 - 05/04/2024
COSA è Arte?
In mostra le venti opere finaliste esplorano il concetto di relazione tra arte e pubblico quale elemento fondamentale per il coinvolgimento dei cittadini nella salvaguardia dei beni culturali, per spingerli a essere proattivi e ad abbandonare il ruolo di meri osservatori. Il concorso, diffuso su tutto il territorio nazionale rivolto a studenti di Accademie di Belle Arti e Istituti artistici, ha l’obiettivo di sostenere i talenti delle nuove generazioni favorendo
un confronto aperto tra il pubblico, l’opera e l’artista. Il concorso, alla sua prima edizione, ha visto la partecipazione di 57 artisti.
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08/03/2024 - 04/05/2024
Bird Works (2018-2024) Chto Delat
Bird Works è come un filo di perle in cui si intrecciano le opere realizzate da Chto Delat negli ultimi sei anni, un periodo drammatico che ha visto l’esplosione di una pandemia di guerre in diversi territori, e l’escalation di disastri climatici. La mostra è abitata da una varietà di uccelli, reali, mitologici o immaginari. Gli uccelli sono sempre stati un simbolo di indipendenza, dignità, libertà, fedeltà, pace, amore. La loro migrazione non conosce confini, il loro canto è musica, è un linguaggio complesso che consente loro di imparare gli uni dagli altri, e insegnandoci che la sopravvivenza si basa sulla convivenza. Eppure gli esseri umani hanno un’inconscia e inspiegabile paura degli uccelli (come illustrato al meglio da Alfred Hitchcock nel suo film Gli uccelli). Alcuni uccelli sono prede e altri sono predatori. La loro sopravvivenza e’ un duro lavoro. Sono poche le specie assoggettate all’uomo, con l’eccezione dei piccioni viaggiatori impiegati nel settore dei servizi di consegna, polli e tacchini nel settore di alimentazione, canarini nell’intrattenimento, nella ricerca scientifica e anche nel servizio di sicurezza.
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Chto Delat
07/03/2024 - 07/04/2024
Gilbert Halaby - Apogee Of Light
Gilbert Halaby nasce nel 1979 in un villaggio sul Monte Libano. Incantato dalla natura che lo circonda durante tutta l’infanzia e dalla bellezza delle stoffe che cuce la madre, inizia a confezionare abiti e accessori, oltre ad appassionarsi alla pittura da autodidatta. Nel 1997 si trasferisce a Beirut e si iscrive alla Facoltà di Archeologia. Nel 2003 approda a Roma dove è colto da un vero e proprio colpo di fulmine per la città; nel 2005 apre una boutique di accessori nei pressi del Pantheon.
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Gilbert Halaby
07/03/2024 - 23/04/2024
William Congdon - Essere-uomo
Gli storici lavori in mostra, per lo più provenienti dalla collezione della Congdon Foundation e da un’importante collezione privata, compongono un allucinato Grand Tour attraverso l’Italia dell’immediato dopoguerra, un paese punteggiato dalle rovine di una civiltà millenaria e dalle macerie di un conflitto da poco concluso, portando il visitatore da Roma a Venezia, passando per la selvaggia natura d’Abruzzo, l’Umbria e la Toscana. I soggetti scelti da Congdon sono quelli canonici della pittura del Grand Tour: il Pantheon, il Colosseo, la chiesa della Trinità dei Monti a Roma, la basilica di San Francesco ad Assisi, la Piazza dei Miracoli a Pisa e il Caffè Florian a Venezia, ma il linguaggio espressivo è quello avanguardistico della scuola di New York. Con il fare tipico dell’Action Painting, Congdon reinventa la pittura di veduta della tradizione europea. L’abbondante uso di pigmenti conferisce ai suoi lavori una matericità così pesante da richiedere l’uso di supporti rigidi come il compensato e la masonite, “eredi prosaici” - scrive Daniele Astrologo Abadal nel saggio critico in catalogo - “della tavola lignea italiana del Quattrocento”, superfici robuste capaci di resistere alla fisicità dell’assalto di un pittore che non lavora col pennello ma con la spatola e il punteruolo.
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William Congdon
04/03/2024 - 29/03/2024
N.B.
Questa mostra è stata pensata come un articolato segmento di opere di artisti internazionali attualmente in esposizione in varie mostre europee, una finestra sulla molteplicità della produzione artistica odierna che vanta svariati spunti contenutistici e formali che si prefiggono di proporre una serie di messaggi da interpretare, vivere e codificare. Dalla pittura alla scultura, alla fotografia, all’incisione sono diversi i linguaggi e gli indirizzi di sperimentazione rintracciabili in questo progetto espositivo che, attraverso gli artisti invitati, intende presentare una proposta ragionata e condivisa sull'arte in circolazione attualmente in Europa.
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16/02/2024 - 24/03/2024
Circle Game - Mary DeVincentis
I dipinti di Mary DeVincentis evocano mondi che sono allo stesso tempo interiori e cosmici, personali e universali, inaspettati ma stranamente familiari. Alcuni dei concetti fondamentali del Buddismo, come il vuoto e le origini della sofferenza, dell'avversione e dell'ignoranza, spesso emergono nel suo lavoro in forme allegoriche. Le sue immagini trasmesse con una notevole fluidità di colore e forma trascinano lo spettatore in profondità. La pittrice impiega un'iconografia profondamente personale per indagare sui dilemmi e i misteri dell'esistenza. L’artista è molto interessata alle storie che gli esseri umani raccontano su loro stessi, sugli altri e sul mondo in cui viviamo.
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Mary DeVincentis
15/02/2024 - 30/03/2024
Valerio D’angelo - too Far For Light To Travel
Nella mostra “Too far for light to travel” D’Angelo presenta dei lavori inediti, specificatamente pensati per lo spazio della galleria. Partendo da una riflessione sui limiti fisici della luce, l’artista esplora i confini del nostro Universo oltre la soglia di ciò che è visibile. 15 metri di raggi di luce attraversano la galleria, 15 miliardi di anni luce è la distanza massima percorribile dai fotoni prima di esaurire la loro energia. A questo valore corrisponde il confine dell’universo osservabile, nonché della nostra conoscenza. Oltre questo termine ogni cosa si sottrae alla vista dando vita a una proiezione della realtà, intuibile solo attraverso la speculazione immaginativa. Tre installazioni si formano attraverso l’utilizzo materico della luce, elemento cardine della ricerca, trasformandola e adattandola secondo modalità differenti. Manipolando le sue possibilità fisiche e concettuali, la luce diventa veicolo di proiezioni intangibili.
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10/02/2024 - 27/04/2024
A.r.t. Is Total “family Business”!, Agrippina=artmotherz, Nero=artsoldier (cäsaren-roulette, No Problem, Yeah)
Jonathan Meese (nato nel 1970 a Tokyo, vive e lavora a Berlino e ad Ahrensburg) è noto per la sua opera versatile, che comprende dipinti esuberanti, installazioni stravaganti e performance estatiche, scrittura e un potente corpo scultoreo in diversi media. L’opera poliedrica dell’artista suscita fascinazione attraverso una ricca e personale mitologia, carica di simboli, neologismi e metafore. Apparentemente senza sforzo, Meese riesce a distinguersi in ogni genere con un vocabolario indipendente e unico che permette alle sue opere di emanare un'energia visiva che, secondo il curatore Robert Fleck, non ha eguali dai tempi di Picasso. Tutte le opere di Meese sono accomunate
da un umorismo tendente al grottesco e da una potente e originale volontà creativa.
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Jonathan Meese
08/02/2024 - 23/03/2024
Isaac Soh Fujita Howell, By order from above (and we are all dutiful citizens)
Gli atteggiamenti capitalisti verso l’iperproduttività e l’autoottimizzazione hanno ridotto l’essere umano a un’appendice meccanica di un apparato lavorativo più ampio. Sotto costrizione, compromettiamo la nostra umanità per il bene di avere abbastanza cibo da mangiare, vestiti da indossare, un tetto sotto cui vivere – restando in vita. Attraverso la noia del quotidiano, i nostri occhi erranti osservano individui apparentemente eccezionali che vivono vite più pienamente realizzate della nostra. Le belle persone indossano abiti raffinati in compagnia di individui interessanti sullo sfondo di un paesaggio in costante cambiamento.
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Isaac Soh Fujita Howell
08/02/2024 - 23/03/2024
Lito Kattou - Travellers
Ora ci sono prove nell’archeologia e nell’antropologia contemporanee che le popolazioni di cacciatori-raccoglitori non erano piccoli gruppi isolati che lottavano solo per domare la natura e la loro sopravvivenza, ma vivevano anche in grandi comunità – a volte gerarchiche ma di solito non – passando attraverso diverse modalità di vita. struttura sociale e governance. Questo, molto prima dell’invenzione dell’agricoltura e della presunta partenza degli esseri umani da un qualche Eden egualitario. In quei lunghi periodi di tempo gli esseri umani hanno fatto ciò per cui probabilmente sono programmati. Non restare nello stesso posto. Quindi sia una posizione geografica fisica o uno spazio psicologico mentale.
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Lito Kattou
02/02/2024 - 23/04/2024
Tra. Fiamma Montezemolo
Montezemolo lavora nell’intersezione tra arte e antropologia contemporanee e sul confine come categoria variabile dell’esperienza, indagando l’immaginario collettivo e le articolazioni geopolitiche attraverso un approccio intermediale. L’artista, in questa mostra, presenta una serie di lavori tra cui la lightbox A Map is Not a Territory che ricorda esteticamente una radiografia medica: un’allusione a vedere dentro le cose. In questo lavoro, i quattro continenti sono presentati a coppie che si sovrappongono l’un l’altra, mescolando i confini geografici e arrivando a una sorta di compenetrazione. Da quest’immagine scaturisce una riflessione sulla permeabilità tra “primi mondi” e “terzi mondi”, sui fenomeni di ibridazione culturale e sull’eredità del colonialismo. In un altro lavoro, l’installazione video Unlived, a partire dal lavoro dello psicoanalista Adam Phillips, Fiamma Montezemolo vuole mostrare come ognuno di noi conduca una doppia vita: quella che stiamo vivendo attivamente e quella che avremmo voluto o che potremmo ancora vivere.
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Fiamma Montezemolo
24/10/2022 - 29/06/2024
Namibia
La mostra presenta oltre 80 opere di 33 artisti contemporanei che vivono e lavorano in Namibia, delineando una scena artistica fertile e creativa, espressione di una nazione nascente, profondamente segnata dall’indipendenza raggiunta solo nel 1990. Il sottotitolo della mostra, Arte di una giovane generazione, non fa riferimento esclusivamente ad un gruppo di giovani artisti – nati poco prima dell’indipendenza che condividono una affiliazione storica, sociale e politica – ma comprende anche artisti attivi già prima del 1990, che hanno vissuto sotto l'occupazione sudafricana e l’apartheid e che ora sono liberi di esplorare i profondi cambiamenti in atto grazie alla ricerca di nuove tematiche e modalità espressive. La nuova generazione riunisce quindi tutti gli artisti contemporanei, giovani e meno giovani, che assieme contribuiscono ad instaurare un nuovo status quo, ricorrendo alle tematiche dell’identità culturale e personale, ma anche della coscienza sociale.
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Richard Saltoun19/03/2024 - 27/04/2024
Il Cinema per Fabio Mauri
Mauri è un grande sperimentatore. Il libro ha sempre fatto parte della sua vita, sua madre sorella di Valentino Bompiani, la famiglia di suo padre proprietaria delle Messaggerie che distribuiscono libri, lui stesso ha lavorato nell’editoria. E così uno dei suoi lavori più importanti nel 1971 assume la forma del libro: l’ultima immagine è quella di Leni Riefenstal con la macchina da presa. Il cinema fu una formidabile arma di propaganda, il libro si conclude con le parole “filmano tutto”. Sulla regista di Olimpia, Mauri tornerà più volte nel corso degli anni anche in quadri e disegni. In numerosi disegni degli anni Ottanta compare il tema della sala cinematografica, luogo deputato a un sogno collettivo. E’ interessante notare che alla fine del decennio appariranno in Italia i due più famosi esempi di film che celebrano la nostalgia della sala: Nuovo cinema Paradiso (1988) di Tornatore e Splendor (1989) di Scola.
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Fabio Mauri
Galleria Richter Fine Art19/03/2024 - 06/05/2024
Beatrice Tabacchi - Prehensile
“Il titolo della mostra si ispira al concetto evolutivo di prensilità - l’artista afferma - la qualità di un'appendice o di un organo che, per garantire la sua sopravvivenza, si adatta all’ambiente e muta per afferrare o trattenere, come una mano o una coda. La connessione e la presa portano con sé varie possibilità di risignificazione e di evoluzione. Le composizioni in questi nuovi lavori vengono ritrovate nella trasversalità degli stati embrionali e metamorfici; legati all'archetipo dell'iniziazione come qualcosa di prensile.”
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Beatrice Tabacchi
Galleria Gilda Lavia18/03/2024 - 18/04/2024
i ¡Qué pena! di Josefina Alen e Trama di Martín Fernández
18/03/2024 18:00
La Galleria Gilda Lavia di Roma ha il piacere di ospitare le due mostre personali ¡Qué pena! di Josefina Alen e Trama di Martín Fernández, curate da Antonio Villa. Josefina Alen realizza i suoi lavori su cartapesta e carta di giornale; l’artista presenta una nuova serie di pitture nelle quali la memoria ha un ruolo centrale. Attraverso i ricordi ingrandisce, deforma e ricolloca oggetti di uso quotidiano, spesso ispirati da un immaginario pop degli anni ’90. Fernández utilizza invece il disegno come piattaforma espressiva creando un linguaggio in cui convivono immaginari di diversa natura per confrontarsi con la tematica della rappresentazione dello spazio.
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Josefina Alen Martín Fernández
Dorothy Circus Gallery16/03/2024 - 13/04/2024
Jesús Aguado & Peca
La visionaria artista argentina Peca e l'enigmatico surrealista spagnolo Jesús Aguado intitolate rispettivamente Astral Flow e Cosmogony & Pets le due collezioni inedite di questi due eccezionali pittori sono caratterizzate dalla fantastica iconografia di radice latina del Pop Surrealismo che ne contamina sin dalle sue origini il linguaggio e ne permea gli scenari di riferimenti al bizzarro e al mistico. In un incantevole fusione di ricchezza culturale e innovazione compositiva, nel vocabolario denso e definito di questi due artisti, si rivelano composizioni oniriche.
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Jesús Aguado Peca
Medina Roma15/03/2024 - 22/03/2024
Eli Gerasimova - Immaginare…
Immaginare…è il tema della sua mostra d’arte. Tutte le opere che costituiscono questa mostra sono concepite come provocazione, per permettere alle persone di entrare nel mondo della fantasia, di tornare nel passato, nell’infanzia e sentirsi di nuovo bambini. I soli capaci di dare forza alla fantasia, con la loro mente, trasparente e innocente. L’idea è di “staccare” gli adulti dalla realtà, troppo conosciuta, sia come ambiente che come forme/oggetti e “trasportarli” in un mondo magico ed immaginario.
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Galleria dei Miracoli04/03/2024 - 18/03/2024
Vista Mare - Elvira Salonia
L’artista, docente di Estetica presso l’Accademia di Belle Arti della sua città natale, presenta un repertorio pittorico ispirato alla natura e in particolare al mare, che raggiunge risultati dai tocchi vibranti e poetici. Sedotta dal fascino del mare, principale musa ispiratrice, Salonia cerca di cogliere su tela ogni vibrazione, attratta da quella linea d’orizzonte che demarca l’acqua dal cielo. Con un tratto piatto genera composizioni che riflettono una antica tradizione figurativa, ancorata al dato realistico. Dice di lei la curatrice della mostra: «Tutto è stasi: tra ambientazioni differenziate, il colore propaga la luce sull’intera superficie a disposizione, con variazioni che danno vita ad un chiarore rasserenante, sia nel caso di un’alba dalle dita rosate che di un tramonto riflesso su una distesa marina scanalata, come la colonna di un tempio classico. La centralità dell’elemento marino si ricollega anche a metafore e simbolismi evocanti il segreto profondo dell’animo e in particolare dell’interiorità di Salonia. Mai il moto ondoso appare agitato, perché quel silenzio rimanda a una simbiosi totale tra la natura e il genere umano. Un senso di appartenenza riluce tra l’autrice e la sua Sicilia dove l’acqua cristallina l’ha tenuta a battesimo. E così ogni opera appare un canto dello spirito, eco di imperturbabili e luminosi giorni. Sugli scogli, invece, le stelle marine ancora umide e ansimanti si lasciano ammirare dall’osservatore, come ad abbandonarsi fiduciosamente allo sguardo: la straordinarietà del Creato è così vicina all’uomo che non serve avvalersi della fantasia per immergersi in essa».
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Elvira Salonia
Arte Borgo Gallery02/03/2024 - 21/03/2024
Animae Lux
Con Animae Lux si intende delineare la personalità espressiva raccontata dalle contrastanti opere degli artisti. L’introspezione del singolo comparata ad un penetrante viaggio dell’animo in sincronia con una ricerca, una storia, un’ emozione. Una mostra in cui la profonda sensibilità degli artisti esplode e riflette da opere che fanno trapelare tracce di una dimensione alternativa. I tre artisti accuratamente selezionati sono partecipi di un dialogo che conduce l’osservatore alla ricerca della luce dell’anima che spinge gli autori alle complesse produzioni artistiche.
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Galleria d'Arte F. Russo02/03/2024 - 30/03/2024
Forma e Materia. La grande scultura italiana del Novecento
La mostra, curata da Fabio Benzi, vede in esposizione circa 30 opere che rappresentano il meglio della scultura italiana del secolo scorso: Medardo Rosso, Duilio Cambellotti, Pietro Consagra, Giorgio de Chirico, Lucio Fontana, Leoncillo, Giacomo Manzù, Marino Marini, Arturo Martini, Fausto Melotti, Arnoldo Pomodoro, Thayhat, Adolfo Wildt, Pino Pascali.
Artisti da lungo tempo rappresentati dalla Galleria che narrano l’evoluzione storico-culturale della nostra scultura. Dai lavori impressionisti di Medardo Rosso, al mito che incontra la realtà con le opere di Duilio Cambellotti, passando per il realismo de La Pisana di Arturo Martini, fino ad arrivare ai lavori astratti di fine anni ’60 di Melotti.
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Galleria Eugenia Delfini01/03/2024 - 03/05/2024
Collateral Histories - Giulia Parlato e Giovanna Petrocchi
In mostra vengono presentati, come fossero parte di un’unica installazione, alcuni collage digitali di Petrocchi dalla serie Magic Lanterns (2020-in corso), alcune fotografie analogiche di Parlato dalla serie Diachronicles (2019-2022) e un’inedito corpus di fotomontaggi in bianco e nero e oggetti 3D appartenenti alla serie fotografica Collateral Histories realizzata in collaborazione tra le due artiste nel 2020 a partire da una commissione di Art Licks Magazine. I lavori selezionati mettono in questione la relazione tra fotografia, narrazione storica e la museologia attraverso l’esplorazione della fotografia documentativa ma anche del collage fotografico e l’utilizzo di alcuni oggetti stampati in 3D. In particolare, nella serie Collateral Histories, Parlato e Petrocchi si interrogano sui modi in cui determinate forme si stratificano nell’immaginario comune e sulle modalità in cui la nostra eredità culturale viene tramandata. Per farlo le artiste hanno approcciato il passato in chiave dinamica ovvero pensandolo come fosse un contenitore da cui attingere documenti d’archivio, immaginare nuovi scenari e riflettere sulla rilevanza che l’archeologia, la fotografia e il museo hanno nella creazione della narrazione storica. Si sono chieste: Che responsabilità hanno le politiche museali e la fotografia documentaria nel costruire verità storiche, narrative culturali e immaginari comuni? È possibile reimmaginare il passato? Esiste un’unica storia o più storie?
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Giulia Parlato Giovanna Petrocchi
Galleria Gallerati24/02/2024 - 22/03/2024
Verba volant, Jiökø manet - Fabrizio Fontana
Primo artista a esporre per la terza volta alla Galleria Gallerati, Fabrizio Fontana torna – dopo Il Paese dei Balocchi del 2008 e Probabilmente Dio è una donna del 2017 – con una nuova mostra personale. Verba volant, Jiökø manet è un altro dei suoi sofisticati spettacoli che, muovendo dal recupero e l’assemblaggio di materiali e prodotti industriali, invita con ironia a riflettere su argomenti scomodi, come la vita e la morte, il bene e il male, l’ordine e il caos, la bellezza e la malattia. Le opere del recente progetto Jiokabolario (2023) sono un’evoluzione concettuale della precedente serie Logoproject (2018-2020). Mentre questa era imperniata sull’immediato effetto straniante dovuto all’alterazione umoristica di marchi di fabbrica saldamente attecchiti nella percezione collettiva, in Jiokabolario il manifestarsi di un senso dell’assurdo è affidato a un percorso più sottile e intricato: non universale, ma rimesso alla sensibilità di ciascun individuo.
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Fabrizio Fontana
Tim Van Laere Gallery10/02/2024 - 27/04/2024
Jonathan Meese
La mostra è un collage totale e Meese, come un burattinaio dell’arte, gioca con tutte le immagini e gli oggetti ponendoli in nuove relazioni. Meese afferma: "Sono anche semplicemente un Cesare dell'arte, come tutti gli artisti, e mi pongo nello scenario e nel ruolo, come se fossi un giocatore in totale cosplay e le avventure fossero travestite. Nell'arte tutti i travestimenti e tutti i giochi di ruolo sono permessi, necessari e accettati, non c'è limite. L'arte è libertà totale, ci è permesso giocare con tutto, usare tutto e trasformare tutto. La censura dovrebbe essere vietata nell'arte. L'arte è libera e non è ideologia. L'arte non è il nostro gusto, l'arte è l'evoluzione, l'arte è la forza motrice del futuro. L'arte è ciò che è necessario fare, non le nostre opinioni politiche o religiose. L'arte non è stile di vita, l'arte è metabolismo totale. L'arte non è politica, l'arte non è religione. L'arte è potere totale senza forza e potenza ideologica.
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Jonathan Meese