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Sotto il Pontificato di Leone IX, nel 1049 è edificata la chiesa superiore con orientamento opposto a quello della Crypta.
Dal 1491 al 1506: radicale ristrutturazione della chiesa, per volere di Innocenzo VIII (1484-1492).
Il cavaliere Francesco De Aste intervenne a proprie spese per varie opere di valorizzazione della chiesa. Tra il 1634 e 1636 fece sistemare l'abside, su disegno di Gian Lorenzo Bernini.
Sulla parete curva dell'abside inserisce il busto dei coniugi De Aste.
Architetto del restauro e rinnovamento interno della Chiesa è Cosimo Fanzago, a Roma tra il 1647 e il 1652.
L'interno, a tre navate, è uno splendore policromo di marmi e di opere pittoriche. Le antiche dodici colonne in cipollino sono rivestite con piastrelle di diaspro di Sicilia.
Nel catino absidale: L'Assunta di Andrea Camassei (1602-1649), ridipinta, a metà Ottocento, dal Traversari.
Soffitto della navata centrale: Incoronazione della Vergine, di Giacinto Brandi del 1650 e Figurazione di soffitto aperto verso il cielo, con angeli, di Viviano Codazzi (1604 - 1670).
Il coro ligneo, realizzato a spese dei canonici nel 1628, è opera del falegname Francesco Speranza.
Ai lati della balaustra: due splendidi angeli portatori di torce, di discepoli e collaboratori del Bernini.
Il Papa Alessandro VII nell'anno 1661 ha restituito al pio culto dei fedeli questo luogo sacro, ritenuto, per antica venerazione, dimora di San Luca, ospitalità per San Pietro, e ove "fu concesso a Paolo di abitare per suo conto con un soldato di guardia" (Atti 28, 16); "Paolo trascorse due anni interi nella casa che aveva preso a pigione e accoglieva tutti quelli che venivano a lui, annunziando il regno di Dio e insegnando le cose riguardanti il Signore Gesù Cristo, con tutta franchezza e senza impedimento". (Atti 28, 30-31)
Nel 1049 viene costruita per il culto la chiesa superiore e il Monastero si trasferisce. Gli affreschi in gran parte vengono ignorati o distrutti. Dal 1658 al 62, Pietro Berrettini da Cortona, costruisce l’atrio e la splendida facciata della chiesa. Dall’atrio realizza un doppio ingresso alla Crypta, per consentire la visita dei pellegrini al luogo venerato come prigione di S. Paolo. Nel 1904/5 il canonico Luigi Cavazzi, nella ricerca di qualche conferma sulla prigione di S. Paolo, ritrova gli importanti affreschi, riferibili al VII/VIII sec.
CHIESA | ||
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