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Il Mitreo di Santa Prisca è databile alla fine del II secolo d.C. e venne scoperto accidentalmente dai Padri Agostiniani durante dei lavori di scavo al di sotto della Chiesa di Santa Prisca.
Il mitreo è composto da un piccolo vestibolo, dotato di un bancone su due pareti e di un recinto posto in un angolo, per il sacrificio delle vittime. Dal vestibolo si accede all’ambiente principale, a pianta rettangolare stretta e allungata, dove veniva eseguito il rito sacro del banchetto.
Due nicchie sono poste simmetricamente ai lati dell’ingresso e contenevano le statue dei due dadofori, Cautes e Cautopates; due podii sono addossati ai lati lunghi e delimitano il corridoio centrale che conduce alla nicchia di culto sulla parete di fondo. L’intero ambiente era riccamente affrescato con raffigurazioni del dio Mitra con il cane e il toro, i segni zodiacali e scene legate al culto mitraico.
Ad una fase successiva risale, invece, la costruzione di tre ambienti intercomunicanti, ricavati da un portico e destinati alle cerimonie preliminari. Essi sono indentificabili come l’apparatorium (luogo delle vestizioni), il caelus, destinato alle cerimonie di purificazione e la stanza delle iniziazioni. Vi si accede attraverso una apertura sulla parete settentrionale del mitreo.
INGRESSO ![]()
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TRASPORTI ![]()
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![]() Visitabile con visite guidata su prenotazione |
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