L’area archeologica deve la sua denominazione al santuario della dea italica Feronia, protettrice della salute e dei campi, molto venerata dagli schiavi e dai liberti. Gli scavi archeologici hanno portato alla luce : il Foro romano, un tempio di epoca repubblicana, un secondo di una divinità sconosciuta e un viale pedonale disseminato di botteghe, negozi e tabernae.
Il santuario sorgeva in località "di frontiera", crocevia di culture e luogo di scambi commerciali e di frequentazione da parte delle genti falisco-capenati, etrusche, sabine e romane.
Dopo il saccheggio da parte di Annibale nel 211 a C. ebbe un notevole impulso in età cesariana con la fondazione della Colonia Iulia Felix Lucus Feroniae, e ancora in età augustea. Determinante fu il patronato della celebre famiglia dei Volusii, di cui resta ancora oggi la testimonianza di una immensa villa romana costruita intorno alla metà del I sec. a.C. sono visibili l’ordine degli ambienti interni, e i numerosi mosaici del pavimento che decoravano tutta la villa.