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Durante i lavori di ristrutturazione dell’antico edificio in largo Arrigo VII, appartenuto negli anni ’30 del secolo scorso al maestro Vincenzo Bellezza (da cui il nome di Casa Bellezza), vennero rinvenuti i resti di questa ricca domus di età romana.
La casa era nascosta a circa 10 m. di profondità nel sottosuolo, in parte al di sotto del palazzo moderno, in parte al di sotto di un giardino e del manto stradale. Della domus si conservano parti del piano seminterrato e del piano superiore.
Si tratta di 3 stanze (una delle quali è ancora interrata) che affacciano su un criptoportico, di cui resta solo il braccio principale.
Le due stanze visitabili, di forma rettangolare e con volta a sesto ribassato, sono affrescate su fondo bianco e giallo scuro e rivestite da un pavimento di pietre colorate e cocciopesto.
Sulla parete settentrionale di uno degli ambienti sono presenti quattro colonne in stile ionico (probabilmente presenti anche sul lato opposto e andate perdute).
Il criptoportico è intonacato di bianco (probabilmente un tempo era dipinto) e coperto da una volta a botte. Grandi aperture a bocca di lupo, oggi murate, illuminavano l’ambiente.