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La Basilica dei Santi Nereo e Achilleo è sita in via delle Terme di Caracalla e deve il nome a due fratelli cristiani, probabilmente soldati dell’impero, uccisi durante la persecuzione avvenuta all’epoca di Diocleziano.
Si ritiene, però, che la struttura venne costruita due secoli prima, attorno al 377 d.C. e portava il nome di titulus Fascicolae. Tale denominazione sembra legata alla leggenda secondo la quale una donna raccolse una delle bende che fasciavano le ferite di Pietro, persa durante la sua fuga dal carcere Mamertino.
Originariamente circondato da paludi, nel IX secolo l’edificio venne ristrutturato e l’area bonificata da papa Leone III, che dispose anche di collocare nella chiesa i corpi di Nereo e Achilleo. Tuttavia, nel 1213 le reliquie dovettero essere trasferite nella chiesa di S. Adriano al Foro Romano a causa dello stato di rovina in cui versava l’edificio. Successivi restauri furono tesi a ridurne le dimensioni e rinforzare la struttura: nel 1475 con Sisto IV, nel XVI secolo per merito del cardinale Cesare Baronio e, infine, un duplice intervento venne eseguito nel XX secolo.
Diviso in 3 navate, l’interno è decorato da affreschi di Niccolò Pomarancio. L’abside è ornato da un mosaico di tardo stile bizantino databile al pontificato di Leone III (795-816). Mosaici sono presenti anche sul recinto del presbiterio, sull’altare e la sedia episcopale, che risalgono all’epoca medievale.