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Tra il 1926 e il 1929 venne demolito il vecchio quartiere a ridosso del Teatro Argentina e i lavori portarono alla luce un complesso archeologico di notevoli dimensioni.
Quattro templi che rappresentano esempi notevoli dell'architettura repubblicana e che inizialmente sorsero su un piano per poi essere innalzati su un pavimento di tufo che unì tutti i luoghi in un unico complesso.
Un altro rialzo in travertino fu aggiunto in epoca domiziana.
I templi vengono di solito indicati con le prime quattro lettere dell'alfabeto.
Il tempio A sarebbe stato voluto da Lutazio Cercone e risalirebbe al terzo secolo; esso potrebbe essere identificato con quello di Iuno Curritis ed "ospitò", sulle sue fondamenta, la Chiesa di S.Nicola de'Cesarini che venne edificata in quel luogo nel Medioevo.
Il B viene attribuito dagli storici alla Fortuna. Fu fondato dal console Lutazio Catulo dopo la vittoria di Vercelli sui Cimbri; accanto a questo tempio fu rinvenuta una statua in marmo greco ora conservata nei Musei Capitolini e identificata con la dea Fortuna.
Il C è il tempio di Feronia, costruito da Curio dopo la sua vittoria sui Sabini e costruito inizialmente su un pavimento in mosaico bianco e nero.
Il tempio D è, molto probabilmente, identificato con i Lares Permarini e fu edificato in età augustea.
Altri resti erano presenti in antichità nell'area e appartenevano ad un ampio portico conosciuto come il "portico delle cento colonne", oltre ai grandi blocchi di tufo che erano invece identificati con la Curia di Pompeo.
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INGRESSO ![]()
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TRASPORTI ![]()
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![]() Chiuso al pubblico per restauro |
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