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Il monumento, risalente al IV secolo d.C., si trova nei pressi della Chiesa di San Giorgio al Velabro e all’arco degli Argentari. L’arco, detto erroneamente di Giano (dal latino janus, passaggio con quattro fronti), è da identificarsi con l’antico Arcus Costantini.
Edificato probabilmente sotto Costanzo II, fu luogo di riparo per i commercianti dell'area del Foro Boario; si tratta di un arco costituito da quattro pilastri di calcestruzzo rivestiti di marmi, sulle cui facciate esterne sono presenti delle nicchie che accoglievano statue. Al centro delle arcate esterne sono raffigurate Minerva e Cerere in piedi e Roma e Giunone sedute.
Frammenti di una iscrizione ci indicano che probabilmente l’arco fosse dedicato all’imperatore Costantino o all’imperatore Costanzo II.
Sopra l'arco nel medioevo si elevava la torre fortificata dei Frangipane e, un attico di mattoni rivestito di marmo, demoliti entrambi nell'Ottocento.
Oltre ad eseere un monumento atipico, la zona del Velabro era la palude fluviale dove Faustolo avrebbe trovato Romolo e Remo, la cui cesta trasportata dalla corrente del Tevere, fu fermata dalle radici di un fico. Come quadrifronte, fu attribuito al dio Giano, la divinità a due facce simboleggiante l'inizio e la fine di ogno cosa; protettore degli inroci, dei ponti e dei viaggiatori.
INGRESSO ![]()
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TRASPORTI ![]()
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![]() Non visitabile. Il monumento è chiuso per motivi di sicurezza |
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